Tab Article
Con l'avvio del processo di Barcellona si offriva all'intero Mediterraneo l'attivazione di una politica per garantire sicurezza e stabilità, la creazione di una zona di libero scambio e il rafforzamento del dialogo interculturale tra le due sponde di questo grande mare. Però quell'orizzonte che ci è stato prospettato, che ci è stato promesso, è rimasto confinato in una dimensione onirica. Questa è la verità pura e semplice, anche se non piacevole. L'iniziativa Imedoc delle tre Regioni - Sardegna, Baleari e Corsica - ha fatto generosi tentativi per rivitalizzare e implementare il processo di Barcellona, ma anch'essa ha incontrato notevoli difficoltà. La riflessione sul futuro del Mediterraneo ha ricevuto, in questi ultimi anni, un nuovo impulso perché è stata cambiata la prospettiva; ci si è accorti che non si può andare molto lontano se ci si aspetta che dall'Europa e dagli Stati centrali arrivino risposte esaustive alle domande di futuro che salgono dai cittadini delle isole in questione. Si è capito che è arrivato il momento di ripartire dal basso, di ripartire dai cittadini, di ripartire dagli amministratori locali, provinciali e regionali.